Spedizione Gratuita in tutta Italia

La camicia bianca è il capo chiave di ogni armadio maschile, quel cardine attorno cui ruotano innumerevoli outfitt. Dai look eleganti da sera a quelli più casual e rilassati per il giorno, una bella white shirt vi salverà in qualsiasi occasione. Però a una condizione: che sia scelta bene. Sembra facile ma non lo è affatto: trovare la camicia bianca perfetta è un’impresa ardua. Il motivo? Trattandosi dell’indumento numero uno del guardaroba, ci sono tanti dettagli e particolari che non possono assolutamente essere tralasciati, specialmente se si vuole essere impeccabili. Per aiutarvi a trovare la camicia bianca che meglio si addice al vostro stile, ecco un semplice vademecum che vi accompagnerà mano per mano e vi renderà totalmente autonomi. Senza il bisogno di chiedere consiglio a commessi, mamma, fidanzata o, peggio ancora, suocera.

Il tessuto

Partiamo dalle basi, ossia dalla materia. Il tessuto è la fibra che innerva la camicia, letteralmente. Ne esistono di quattro tipologie. Il popeline di cotone è il classico tessuto da camiceria, tra i più gettonati dagli uomini. La texture si rivela liscia e scorrevole al tocco grazie ai fili d'ordito più corti della trama. Questa stoffa è perfetta per confezionare camicie per ogni stagione, sia per l’estate sia per l’inverno. Se non volete sbagliare, il popeline di cotone è quello che fa per voi: zero scivoloni fashion, eleganza e freschezza sempre. Il twill di cotone è un tessuto più conformato, immediatamente riconoscibile per l'andamento diagonale delle linee (come quello del denim). Compatto e difficile da sgualcire, è la scelta perfetta per le camicie invernali o per chi teme stroppicciature varie. Il cotone Oxford è una stoffa che si impiega nei modelli più formali. La sua trama è leggermente granulosa e impercettibilmente quadrettata. La consistenza è morbida e resistente e, come suggerisce il nome, è il tessuto tipico dei gentiluomini inglesi. Se volete un tocco brit da té delle cinque mescolato in maniera regale, il cotone Oxford sarà il vostro passe-partout. Infine c’è il cotone per il tuxedo, la variante per le serate di gala, i red carpet e tutto ciò che di sontuoso si celebra dal tramonto in poi. La camicia per il tuxedo è rigorosamente bianca e presenta un davantino arricchito dalla lavorazione a plissé. La ciliegina sulla camicia per il tuxedo? Il papillon.

La lunghezza

Per quanto riguarda la lunghezza, c’è una regola fondamentale: la camicia da indossare sotto un abito deve essere più lunga dietro, non ci sono eccezioni. Il motivo? Per non rischiare di fuoriuscire dai pantaloni durante i movimenti. La lunghezza effettiva dipende molto dal modello: una camicia classica da portare dentro i pantaloni non deve scendere oltre i 10-15 centimetri sotto il fondoschiena. In più l’orlo deve essere curvo e, quando si alzano le braccia, la camicia non dovrà assolutamente sfilarsi  dai pantaloni. Per i modelli più casual che si possono lasciare fuori dai pantaloni, invece, la camicia non dovrebbe superare la parte superiore della zip dei pantaloni. In questi casi il fondo non dovrà essere tondeggiante, ma più squadrato.

La larghezza

La larghezza che si adatta alla silhouette è ciò che rende la vestibilità ottimale, dunque come parametro non andrebbe mai tralasciato. Le camicie sfiancate si addicono a uomini dalla costituzione atletica: muscolosi, tonici e magri. Per tutti gli altri meglio optare per una camicia classica, caratterizzata dal tradizionale taglio dritto. La camicia perfetta, della giusta misura innanzitutto, dovrebbe scendere sui fianchi senza creare pieghe. Se la sceglierete troppo ampia, il tessuto in surplus ricadrà sulla cintura, con un effetto poco aggraziato e di certo snellente zero. Il modello sagomato vi donerà invece una linea migliorata grazie alla maggiore conformazione. Il taglio aderente che segue la body shape contribuirà a risaltare la fisicità. Fate però attenzione a non sceglierla troppo stretch perché, se abbottonandola si dovessero creare grinze attorno alle asole, addio slim fit.

Il collo

Il collo è il perno attorno cui ruota tutto. È la parte più importante perché da questo particolare si deduce la taglia corretta della camicia, in più denota stile e modello. Dulcis in fundo, quando si indossa la giacca è proprio il colletto l’unica cosa della camicia che gli altri vedranno. Insomma, una punta dell’iceberg che non può essere tralasciata. Per capire se il colletto è della giusta misura (e quindi se lo è pure il resto dell’iceberg), provate a infilare un dito tra bordo del colletto e collo quando la camicia è abbottonata. Il dito deve riuscire a inserirsi facilmente ma al pelo. Il colletto dunque deve aderire al collo ma senza esercitare pressione. Anche la forma del colletto non è da tralasciare in quanto diventa cornice del volto, cambiandolo di molto a seconda della foggia. Il collo francese - ossia il colletto con le punte più corte e aperte verso le spalle - si sposa la bacio con un viso lungo e magro perché le punte separate e corte tenderanno ad allargarne l’ovale, equilibrandolo. Quello italiano, caratterizzato da punte più chiuse, è l’ideale se avete un viso largo e tondeggiante perché riuscirà a smagrirvelo notevolmente. E veniamo ora all’altezza: secondo i canoni classici, il colletto deve sporgere dal collo della giacca di 1 centimetro e mezzo circa. Il motivo è legato alla cravatta annodata che non deve risultare troppo sporgente. Ultima accortezza da seguire pedissequamente, altrimenti ciao effetto impeccabile: mai e poi mai far uscire le punte del colletto dai revers della giacca.

Le maniche

La manica ideale è quella un po’ più ampia nella parte superiore del braccio, ad altezza bicipite, che va via via restringendosi nella zona vicino al poso. Deve scendere dalla spalla senza formare grinze e deve essere abbastanza ampia di modo che non stringa troppo il gomito quando si piega il braccio. Se la camicia è troppo stretta, noterete che il tessuto aderirà eccessivamente al braccio quando lo piegate. Al contrario, quando risulta troppo larga (e, di conseguenza, con manica larga) vedrete formarsi pieghe sul gomito, sui bicipiti e sui polsini. In entrambi i casi, il verdetto fashion è no. Deve calzare a pennello.

I polsini

Il polsino è questione di manica. Se la manica è della lunghezza giusta, il polsino coprirà il polso e poggerà sull’attaccatura del pollice. Notare bene: il polsino deve essere abbastanza lungo da restare in posizione anche con il braccio piegato, non solo quando è disteso lungo il corpo. Sceglierlo troppo corto vuol dire vederlo scomparire nella giacca quando ci si siede o si solleva il braccio. Il polsino deve poi essere abbastanza aderente da non scivolare sulla mano ma senza esercitare pressione sulla pelle. La cartina di tornasole per capire se ci avete azzeccato? L’orologio. Indossatelo e capite se viene coperto dal polsino senza fuoriuscire. Però non dovrebbero nemmeno vedersi grinze ad altezza orologio, il che significherebbe che il polsino è stretto.

Le spalle

La cucitura della spalla della camicia dovrebbe esattamente trovarsi sul punto di giuntura della spalla con il braccio. Se la camicia è stretta di spalle, la cucitura sarà più vicina al collo; se è troppo larga, invece, finirà oltre la fine della spalla, sui tricipiti in pratica. Il giromanica non deve essere né eccessivamente largo né eccessivamente stretto, fondamentale è però che non interferisca con i movimenti. Per scoprire se il giromanica è della misura giusta, sollevate le braccia di 45 gradi con la camicia infilata nei pantaloni. Fuoriesce più di 2-3 centimetri? Allora il giromanica è stretto, va scelto di una misura maggiore.

I bottoni

I bottoni della camicia devono essere in vera madreperla australiana, sia piatti sia spessi (a seconda dei gusti). La camicia si può portare sbottonata ma solo quando indossate anche il blazer. Se però volete un effetto ultra chic, portatela con l’ascot legato al collo. Invece la camicia con la bottoniera coperta o finta è consigliata soltanto in caso di papillon.

I consigli per mantenere la camicia bianca

Adesso che avete scoperto tutti i trucchi per trovare la camicia bianca perfetta, è bene che sappiate anche come mantenerla tale. Partendo dal colore. Per non rovinarne il candore, lavatela sempre e solo con altra biancheria bianca, senza nessun indumento colorato. Lavare una camicia bianca con capi di un'altra tinta magari non vi farà subito notare un cambiamento cromatico ma a lungo andare la nuance originale si rovinerà. E pure la perdita di brillantezza sarà inevitabile. Usate poco detersivo perché esagerando rischiate di macchiarla e renderla appiccicosa (perché il risciacquo non eliminerà tutti i residui di sapone). Evitate il cloro perché ingiallisce irrimediabilmente i tessuti. In caso di macchie pesanti, immergete la camicia bianca in acqua calda con una noce di detersivo per far cedere lo sporco, dopodiché procedete con il lavaggio in lavatrice. Spesso lavare solo in lavatrice non dà buoni risultati, soprattutto in caso di macchie ostinate. Non volete ritorvarvi con un capo pieno di aloni, giusto? Allora mettetela in ammollo in acqua calda saponata, fidatevi. Infine l’asciugatura. Il top? Stendere le camicie bianche al sole. Contrariamente a ciò che accade con gli altri colori (che sbiadiscono a contatto con i raggi solari), con il bianco il sole aiuta a mantenere la brillantezza e il candore più a lungo.
Articolo Precedente Prossimo Articolo

Disponibilità